Il rosmarino non capisce l’inverno

Non ho ancora le idee ben chiare: l’ho iniziato pensando di trovare un libro che parlava di donne in quanto donne condizionate dalle imposizioni che la società ha messo loro addosso e la cui emotività era frutto di condizionamenti forzati - seppur con consapevolezza. Non so quale fosse l’intento di Bussola, che in altri casi mi ha lacerato dentro e in uno addirittura fino a sconvolgere la mia vita, ma non ho capito l’intento di questo. Il punto di vista delle protagoniste solo in alcuni casi è prettamente femminile, in molti dei racconti *l* protagonista potrebbe essere di qualsiasi genere, confermando che escludendo le convenzioni che ci condizionano, siamo tutti esseri umani diversi ma uguali fra loro, che soffrono per amore, per i lutti, per gli abbandoni e le separazioni. Solo di fronte alla realizzazione di noi stesse e di fronte agli episodi nei quali siamo vittime ci sentiamo in dovere di dover fare più di un uomo per raggiungere il suo stesso risultato, per la giustizia che chiunque merita. Non so se Bussola volesse arrivare qua o volesse prestare la voce a storie che ritiene lontano da lui, ma mi aspettavo qualcosa di diverso dopo il prologo: non dico meglio o peggio, solo diverso, mi chiedo perché per forza specificare il parlar di donne, quando la resilienza e la resistenza del rosmarino sono peculiarità proprie di tutti gli esseri umani.

L’ho trovato un libro delicato. Tante brevi storie narrate dal punto di vista di donne tanto diverse tra loro quanto in realtà simili.

La DELICATEZZA dell’amore. È il primo pensiero che si è affacciato nella mia mente e si è soffermato sulle mie labbra non appena ho finito questo piccolo scrigno. Un romanzo breve, scorrevole, diremmo alla portata di tutti e di facile lettura…eppure che, come tutte le cose semplici, nasconde in sé la saggezza, la ricchezza e la molteplicità di un diamante in tutte le sue sfaccettature. Non avevo mai letto niente di Matteo Bussola e dico la verità di questo libro mi aveva colpito il titolo, così strano ed originale, ma guardavo con sospetto allo straordinario successo e al passaparola sui social e sui vari gruppi di booklover, successo verso il quale io di solito sono piuttosto scettica, perché penso sempre sia “gonfiato ed ingigantito ad arte”. Ebbene ogni premio vinto da questo romanzo, ogni recensione positiva, ogni stelletta assegnata dai lettori sono ben guadagnati e meritati appieno. Una miscellanea sul mondo femminile, del quale l’autore afferma “di conoscerlo sempre poco…” , ma che in realtà dimostra di sentirlo vibrare molto bene sulla sua penna e con le sue parole. Storie intrecciate di tante donne, diverse tra loro, ma forti e fragili in modo unico, ognuna con il suo carico di lacrime, di sofferenze, di fatiche, di paure e di convinzioni in un mondo che le costringe a diventare sorde dell’unica voce che hanno soffocato e che invece dovrebbero imparare sempre ad ascoltare: la propria.

Mi è piaciuto molto,nella sua semplicità Bussola descrive ed entra nelle trame di vita di alcune donne e le loro storie per lo piu drammatiche e realiste.

Matteo Bussola con “Il rosmarino non capisce l’inverno” ci regala una serie di racconti sulle donne. Come il rosmarino sa resistere al freddo invernale, così le protagoniste dei racconti sono capaci, quotidianamente, di affrontare e vivere le avversità. Sono donne comuni dedite alla famiglia, che sognano un futuro migliore e che danno prova di coraggio nelle scelte della vita. Margherita, Aurora, Aika e Marika, Sara, donne che cercano di trovare in fondo un po’ d’amore nelle varie sfumature che solo la vita sa donarci. Tante storie, solo apparentemente slegate. Queste donne sono davvero forti: sanno resistere, sanno amare e odiare, sanno cadere, insomma, sanno essere profondamente e magnificamente donne. Emozioni per tutti.